Foto di Marco Saetta |
Noto. Dopo Mazzarrone, Palazzolo Acreide. Ancora una finale amara per i colori granata e tanto rammarico per gli uomini di Mister Alberto Mulè, che nella cittadina iblea vedono sfumare la promozione in Serie C2 proprio sul più bello, dopo le tante soddisfazioni avute nella prima fase dei play-off.
Eppure a partire forte sono proprio i netini: aperte le marcature con Bellavita, Figura e compagni dominano la prima frazione concludendola sul 2-4, forti di una doppietta siglata da Finocchiaro e dell'ennesima rete di Cabrera.
A cambiare le sorti dell'incontro è un cortocircuito della difesa granata che, nei primi minuti della ripresa, consente ai lentinesi di ribaltare il risultato. Nel finale, sul 6-4, la reazione del Noto trova concretezza nella sola rete di Cabrera; sul filo del rasoio, infatti, Iacono riesce soltanto a sfiorare quell'agognato pareggio che avrebbe consentito ai suoi di giocarsela nei tempi supplementari.
Foto di Marco Saetta |
"È stata comunque una bellissima partita", afferma Mister Mulè nel day after. "I miei ringraziamenti vanno in primis a Peppe Teodoro, a Sergio Pricone, al nostro magazziniere e factotum Davide Munafò e naturalmente a tutti i ragazzi, dal capitano Nino Figura a Salvo Torneo, sempre disponibile anche con gli acciacchi, passando per Daniele Mauceri, Ciccio Bellavita, Gustavo Chester Cabrera, Saretto Mulè, Giuseppe Iacono, Corrado Alicata e Vittorio Barbagallo, fino alle new entry Cicciuzzo Finocchiaro, Andrea Listo, Lorenzo Italiano e Antonino Fusca. Non posso non ringraziare anche Emanuele Miloro, Peppe Guastella, Corrado Mirmina e Peppe Alicata, ragazzi che per motivi personali ci hanno lasciato anzitempo, nonché Nicolò, Antonino, Gabriele e Leonardo, le nostre mascotte che ci hanno sempre seguiti, persino durante gli allenamenti. Ultime ma non meno importanti, vorrei ringraziare le nostre famiglie - le nostre mogli e i nostri figli - che ci hanno seguito in questa bellissima stagione".
"Un amico fraterno", conclude, "un giorno mi disse: Alberto, le finali le perde chi le gioca. Noi l'abbiamo giocata con dignità".
Francesco Testa
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